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Interviste ai gdr-autori: Tommaso

Per l’articolo di oggi ho voluto intervistare Tommaso l’autore di E.P.O.C.A.
Epoca (Ere Permeate dall’Occulto e Condotte dalle Armi) è uno dei giochi di ruolo indie più belli ed affascinanti che mi sia capitato di leggere e testare negli ultimi anni ed è anche scaricabile gratuitamente dal suo sito internet: epocagdr.it. Di Epoca è anche apparsa una buona recensione che puoi trovare su Foglia di Mallorn.

Come ti è venuta l’idea di creare Epoca? e perchè hai sentito la necessità di creare un gioco tuo?

L’idea di creare un gioco di ruolo mi è iniziata a balenare quando ho visto che qualunque gioco in commercio che io giocassi come narratore o giocatore veniva da me o da altri sistematicamente rivisto/corretto/adattato/modificato/snaturato in qualche modo. Questo, unito al fatto che nessun gioco di ruolo in commercio si adattava esattamente o si avvicinava a quello che io cercassi, sommato alla voglia che da sempre ho di scrivere o inventare, mi ha spinto a creare Epoca.

Come descriveresti EPOCA e la sua ambientazione a qualcuno che non l’ha mai visto?

Epoca è un gioco di ruolo strano. Innanzitutto si deve uscire dalla concezione delle classi e dei livelli: non esistono. Il gioco è bilanciato e sviluppato esulando completamente da questi concetti che ho sempre odiato. A questo si deve aggiungere che non è un gioco di Eroi! I Pg sono si “sopra la media”, ma non sono eroi e anche il più potente dei Pg si ritrova a morire per un colpo di spada ben dato. Per cui, se a qualcuno piace il “powerplay”, dimentichi Epoca… subito! I Pg seguono una crescita graduale tramite lo sviluppo delle proprie Abilità sessione di gioco su sessione di gioco. La magia è presente, ma molto limitata e manca quasi completamente la magia da combattimento pura (una palla di fuoco per capirsi…). Lo sviluppo dei maghi è molto difficile e questi non sono affatto superiori a chi non usa la magia (come sistematicamente accade in molti giochi). In Epoca, ogni cosa si decida di fare è varia e “competitiva”.
La magia si basa quasi interamente sulla tradizione occidentale medioevale (riti, stregoneria, piante magiche, alchimia, rune ecc.). Questo porta direttamente all’ambientazione. Potrei definire Epoca “Medioevale / fantastico”, ma non “Fantasy puro”. Il mondo di Epoca e molto simile al nostro mondo nell’alto/basso medioevo, come storia, superstizioni, strutture sociali ecc. Se si vuole, si può pensare a quel mondo e fare finta che le superstizioni, i maghi, gli stregoni, gli spiriti ecc. esistano davvero per avere un’idea più o meno definita del mondo di Epoca.

Quali sono secondo te i maggiori punti di forza del gioco e quali invece gli aspetti che meritano un ulteriore lavoro di raffinazione?

Il punto debole del gioco è il manuale. Allo stato attuale alcuni punti del manuale sono poco chiari. Inoltre, c’è bisogno ancora di test di molte regole, per affinarle e migliorarle.
Il punto di forza è la possibilità di interpretare e giocare un Pg senza ridursi a tirare i dadi e senza ridursi a essere un “mago di livello più grosso” per non essere quasi completamente inutile. Se io volessi giocare interpretando un PG, non vorrei giocare altro che a Epoca. E questo era il mio scopo iniziale. Inoltre, i “guerrieri”, benché non esistano classi, sono i Pg più vari e divertenti da interpretare.

Quali sono le cose (libri, fumetti, altri giochi) che ti hanno ispirato maggiormente?

Il manuale riporta una breve bibliografia: questo dà l’idea di cosa mi abbia ispirato nella fase di stesura del manuale. Nella fase di concezione del gioco invece, non riuscirei a trovare qualcosa di preciso che mi abbia condotto a Epoca; piuttosto si tratta di una serie di “input” che mi sono giunti frammentari da una variegatissima serie di giochi, film, libri ecc. e che ho cercato di mettere insieme secondo il mio progetto e il mio gusto.

Se tu dovessi calcare il mondo di epoca che panni rivestiresti e come agiresti?

Se dovessi scegliere di interpretare un PG, interpreterei un mago ritualista o uno stregone. Nonostante queste figure siano “inferiori” dal punto di vista dell’efficacia di gioco rispetto ai “guerrieri”, almeno nella maggior parte delle situazioni che si vengono a creare durante le sessioni, sono secondo me sono i Pg più divertenti da giocare.
Cercherei di “fare da guida” al gruppo, dispensando consigli e intervenendo nei momenti in cui le capacità del Pg si rendessero necessarie. Certo non è facile interpretare Pg di questo genere, che agiscono poco, ma sicuramente danno molta soddisfazione.

Hai un aneddoto che ti fa piacere ricordare della tua carriera di narratore di epoca e se c’è un png che hai creato a cui sei affezionato e perchè?

Ce ne sono moltissimi: spesso i giocatori non li colgono perché riguardano loro azioni che vanno a influenzare una serie di altri eventi a loro direttamente collegati ma che non posso ovviamente rivelare. Mi capita spesso di sogghignare e spaventare i giocatori, anche se poi nell’immediato non succede niente.
Non ho un Png al quale sono particolarmente affezionato, se non i due maghi Elan e Elanadan, che permeano l’ambientazione recente. Alle loro azioni sono inoltre legate la maggior parte delle storie da me preparare per i giocatori, da prima ancora di iniziare la stesura di Epoca.

Che consiglio daresti a chi intraprende oggi la creazione di un suo gdr?

Darei un consiglio che vorrei fosse stato dato a me quando iniziai a scrivere il manuale. Conviene iniziare a scrivere il manuale in modo che chi lo legge lo possa seguire senza andare a leggere pagine successive (tranne che qualche caso particolare, qualche tabella, l’appendice con la scheda ecc.). Inoltre, direi di iniziare a scrivere solo dopo che si sia già fatto un po’ di test e quando si hanno le idee chiare sull’obbiettivo che si vuole raggiungere creando il gioco. Se esiste già un gioco adatto alle proprie esigenze, tranne che per qualche sfumatura, è molto meglio farsi delle proprie “home rules” per tale gioco, che ricrearne una copia che per motivi di tempo e test non può che esserne una brutta .

Che prospettive future hai per la tua creazione?

L’ideale sarebbe finire di testare il gioco e riscrivere il manuale. Ma, soprattutto per motivi di tempo, questo non avverrà mai… o almeno non a breve. L’ideale in questo momento sarebbe riprendere a giocare una volta al mese o qualcosa di simile, per continuare a sviluppare il gioco e perché alla fine… mi piace!

One thought on “Interviste ai gdr-autori: Tommaso

  1. Come giocatore di EPOCA dalle prime release posso solo dire:
    EPOCA, o lo ami o lo odi. Io, personalmente, penso che dopo epoca non si torna indietro. Ti da la possibilità di giocare il tuo personaggio, senza freni e senza scadere nel banale… i personaggi sono complessi, ma sopratutto, ogni personaggio è profondamente diverso da tutti gli altri, sia nelle abilità che nelle possibilità.
    Molto spesso mi sono trovato a pensare un personaggio, che poi in base alle esperienze che fa si è rivelato molto diverso da quello che era all’inizio… questo credo che sia uno dei punti di forza del gioco: il personaggio cresce con la storia che vive.
    Giacomo

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