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Resoconto del live di Empoli del 20/09/2008

Non è ancora chiaro il perchè del trattato che limita l’ingresso del Sabbat e della Camarilla nel territorio di Empoli, c’è agitazione tra gli ospiti dell’ex dominio di Iove.
Malachia, adesso Caesar di Prato, caduto dalle grazie della Camarilla di Firenze, sembra che abbia trovato un accordo comune con il Sabbat di Pisa, nelle vesti di Arkady Obertus.
Empoli di fatto è stata liberata in gran parte della presenza delle due forze nemiche, grazie al trattato che limita i vampiri di Pisa, e tiene fuori quelli di Firenze.
In molti si chiedono chi abbia da guadagnarci. La risposta arriva con Iove, che torna a farsi vivo dopo mesi di isolamento per il dolore della perdita del suo infante Claudio, ucciso dal Sabbat.
Il suo arrivo coincide con l’entrata in scena di Furio, infante di Claudio, nipote di Iove quindi, proprio mentre l’anziano Brujah rischia di avventarsi contro il gruppetto di sabbatici, la cui presenza non si spiega in territorio empolese. Sono Riccardo, Gaia e Greg, i responsabili, per loro stessa sfrontata ammissione, del tentato omicidio di Claudio. La situazione si complica, intorno al gruppo dei sabbatici e dei due Brujah si raduna un capannello di cainiti.
Non si capisce da quanto viene detto che fine abbia fatto Claudio, secondo le testimonianze che lasciano interdetto Iove, sembra sia stato fatto sparire nel niente appena caduto a terra abbattuto dal Sabbat. Nessuno ha commesso Diablerie su di lui, nessuno ne ha visto le ceneri.
Iove decide di non farsi giustizia da solo, per ora, e a questo punto arriva traumatica la notizia, da Malachia, presente anch’egli ad assistere silenziosamente, e da Furio, che Eloastro, sire di Iove, si è risvegliato, e che lui e quell’elite di Anziani (di cui anche Obertus e Malachia fanno parte) che ora controllano il territorio, hanno deciso di spodestare Iove e regalare il trono a Furio ed ai cainiti presenti nel dominio.
Iove inspiegabilmente riesce a non cedere alla Bestia, ma lascia la serata sfidando Furio, che mostra fin troppa sicurezza in sé e nella sua futura buona condotta, a rimettere in piedi il dominio.
Adesso tutto è nelle mani dei presenti, che per prima cosa dovranno decidere della sentenza per i colpevoli dell’assassinio di Claudio. Ad aggravare la situazione, la presenza dei Seguaci di Set in città, e soprattutto la morte di un loro ambasciatore, questa notte stessa, per mano sempre del trio di sabbatici.
La notte si agita per la presenza di un’ambasciatrice dei domini anarchici di Pienza e di un ambasciatore di Lucca, interessati, come avvoltoi su una carcassa, alla situazione empolese.
Avviene quello che dovrebbe essere un processo, decisamente in toni informali, fin troppo forse, all’interno del locale. Malachia fa da giudice, avvertendo che in caso di necessità avrebbero potuto appellarsi alle vecchie leggi del dominio di Eloastro. Ma così non viene fatto. Piuttosto si notano gli interventi, spesso contrastanti o dissonanti, della famiglia Giovanni rappresentata da Antonio, del conte Sforza da Monteriggioni, vicino alla Camarilla, di Ricciardi, arrivato da poco nel dominio e schierato insieme ad un gruppetto compatto con Furio, poi parla Nathan, vicinissimo all’Arcivescovo di Pisa, ma non si arriva a niente.
Pur senza un avvocato difensore, i tre sabbatici riescono a non andare incontro a Morte Ultima nemmeno questa volta.
Sembra che l’indecisione e gli interessi contrastanti di chi conta nel dominio abbiano confuso così tanto le acque da non riuscire a proferire una sentenza.
Ci sarà un nuovo crepuscolo, ad Empoli, per tutti i vampiri del dominio, ma non sarà chiaro e limpido.

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